Fili di Rame

 

Per gli antichi, il rame era il metallo sacro a Venere, con tutte le sue implicazioni di amore, passione  e bellezza, e tutto quello che ne segue. Qui, in una narrativa sbiaditamente autobiografica, si srotolano i fili, più o meno scoperti e più o meno ossidati, di quei legami che, nel tempo, hanno formato la loro rete sentimentale nella mia memoria.

 

«le rose che non colsi» – La ragazza coi capelli colorati

La ragazza coi capelli colorati vestiva un grunge post-Cobain slavato artificialmente, per cui dovevamo trovarci nella seconda metà degli anni ...
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«la magique étude du Bonheur» – La ragazza con le trecce

La ragazza con le trecce mi scriveva poesie in francese perché, diceva, «non sono brava come fite coi versi». Naturalmente era ...
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«odi et amo» – La ragazza magra

La ragazza magra abitava da qualche parte più o meno nel centro di Milano. Io attraversavo le strade infittite stordito da gente e ...
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«angelico riso ed atti isnelli» – La ragazza senza autunno

La ragazza senza autunno si soffermava in abbracci lunghi e avvolgenti, dolci di un bisogno di dolcezza. La natura l'aveva ...
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«Your invincible defeat» – La ragazza del lago

La ragazza del lago m’incontrò davanti alla cattedrale, e l’impaccio del nostro saluto fu presto diluito dall’affollamento di piccioni e ...
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