Una tomba per le serie – Pushing Daisies

Pushing Daisies è stata una grave perdita e ci tenevo a dedicarle uno spazio. Ho trovato poche serie altrettanto ben realizzate, e quasi nessuna altrettanto originale. Troppo originale, probabilmente: l’hanno chiusa dopo due stagioni. L’autore è Bryan Fuller, che ha creato anche Dead Like Me e Wanderfalls, due serie quasi altrettanto peculiari… infatti gli hanno chiuso anche quelle (al secondo e al primo anno, rispettivamente). Poi ha fatto Hannibal che, comportando almeno un omicidio a puntata, ha avuto un considerevole successo di pubblico ed è stata rinnovata per la terza stagione.
Tornando a Pushing Daisies, la trama di base è la seguente: Ned ha il potere, con un tocco, di riportare in vita i morti, ma solo per un minuto, passato il quale qualcun altro morirà al posto del risuscitato. A prescindere dalla durata della resurrezione, qualora Ned dovesse ritoccare il redivivo, questi tornerebbe ad essere cadavere («Noi redivivi, loro redimorti!» dicevano i Ghostbusters). Ned se la passa abbastanza bene, evitando di toccare il proprio cane e aiutando un detective a risolvere omicidi (tocca il morto, gli chiede chi l’ha ucciso e lo ritocca prima che il minuto sia passato), fin quando nella sua vita rientra di colpo Chuck, la sua fidanzatina di quand’era un bimbo… Non svelerò di più perché ci terrei che la guardaste, questa serie meravigliosa, se non l’avete ancora fatto. Dirò soltanto che, da lì in poi, è tutto un mescolarsi di assurdo e di romantico, di comico e agrodolce, di flashback, rivelazioni e torte di frutta resuscitata.
Aggiungerò che il detective di cui sopra ha la passione dei libri popup, il che non è un caso, visto che tutta la serie ha i colori e lo stile di quei libri ipnotici (a modo suo, ovviamente, considerando l’improbabile contesto di infanzie traumatiche e necrofilia boderline).
Il cast di Pushing Daisies
Tra gli attori che, quando li vedo, mi fanno dire «hey! era in Pushing Daisies!», troviamo Lee Pace (che è apparso, di recente, in Lo Hobbit e I Guardiani della Galassia); Anna Friel (Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni, Limitless, Good People) e Chi McBride (che vediamo sullo schermo dai tempi di Willy, il Principe di Bel Air e che adesso compare in Hawaii Five-0).
Ho visto Pushing Daisies e mi manca
È una serie strana, con ritmi e colori strani, ma vale senz’altro la pena di guardarla, se non altro perché non avete mai visto nulla del genere. Soffro a pensare che uno show così originale e ben fatto sia stato chiuso dopo solo due anni: la creatività meriterebbe più spazio, specie se dà vita a un (rarissimo) romanticismo non scontato.
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