Ho visto questa serie: Marvel’s Daredevil

Trovo Daredevil sia uno dei personaggi più originali della Marvel: Matt Murdock, l’avvocato cieco che combatte il crimine coi suoi sensi straordinari e la sua maestria nelle arti marziali, ha tutto il fascino del superamento dei limiti e spicca in modo eccelso contro lo sfondo della moltitudine super-umana che affolla le pagine colorate dei fumetti americani (oppure, semplicemente, il giustiziere non vedente esercita un certo fascino su di me che ho visto Furia Cieca da ragazzino).

Il trailer di Marvel’s Daredevil:

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Se il film con Ben Affleck ha afflitto anche voi, ora sarete consolati: alla luce dei primi quattro episodi questa serie rende finalmente giustizia al giustiziere.

Come probabilmente emerge dalla mia recensione di Galavant, quando si tratta di serie TV, non mi entusiasmo facilmente. Oltretutto mi sono accostato a questo titolo con una certa diffidenza, insinuata da esperienze come  Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. (MA Marvel’s Agent Carter è una piacevolissima sorpresa), per non parlare di show dalla sceneggiatura imbarazzante come Arrow e The Flash (che in realtà si occupano di assassinare l’universo DC Comics e quindi qui c’entrano poco, ma ci tenevo a lamentarmene).

Se avete visto gli show di cui sopra, potrete facilmente capire il mio sbalordimento quando mi sono trovato davanti ad una serie televisiva tratta da un fumetto davvero ben realizzata…

I toni sono cupi e violenti, in accordo con l’ambientazione, e il tutto è permeato da un flavour perfettamente in tono con il personaggio dell’Uomo Senza Paura. Le scene di lotta sono fumettose, ma ben coreografate e relativamente verosimili, rese molto immersive dalla dinamicità dell’inquadratura (e con “dinamicità dell’inquadratura” non intendo che la telecamera si muove su e giù per non far vedere che le mosse non han senso, come avviene il più delle volte).

La genesi dell’eroe ci viene rivelata poco a poco con i soliti flashback (ma ben fatti) e si tratta comunque di un eroe in divenire: non c’è ancora il nome Daredevil, né il bastone pieghevole usato come arma, e nemmeno il rosso del costume (che per adesso ricorda un po’ l’Hombre in Nero della Storia Fantastica), soltanto un anonimo vigilante mascherato.

 

L’intreccio è ben tessuto e tutti i personaggi (anche quelli meno importanti) sono ben caratterizzati ed hanno un loro spazio e una loro profondità. Tra l’altro, tra i comprimari, troviamo anche Night Nurse, che nei fumetti Marvel ha rattoppato con discrezione una gran quantità di supereroi, ma, a quanto mi risulta, non ha mai fatto capolino sullo schermo prima d’ora.

Non vi aspettate effetti speciali colorati e gente che vola coi mantelli: Daredevil è l’eroe di Hellskitchen, Captain America e soci non girano da quelle parti. L’universo Marvel, in questa serie, è un sottofondo, si accenna ai fatti rappresentati in film come The Avengers e si nominano Thor e Ironman, ma sempre (almeno fin qua) come qualcosa che riguarda altri altrove e non c’è molto spazio per il soprannaturale (mentre ce n’è molto per calci, pugni e acrobazie), il senso di mistero è alimentato dall’intrigo e dall’investigazione.

Un cast senza paura

La scelta degli attori promette molto bene (e, fin qui, direi che mantiene): se avete apprezzato True Blood o Boardwalk Empire, ritroverete, rispettivamente, Deborah Ann Woll e Charlie Cox; ma ci sono anche Rosario Dawson e Vincent D’Onofrio.

Ho visto Daredevil

In conclusione e per quanto mi riguarda (almeno fino ad ora), questa nuova serie è promossa su tutta la linea, e forse non dovrei neanche stupirmene perché, in fin dei conti, lo show  è proposto da Netflix, che ci ha abituati molto bene in quanto a qualità.

La Prima Stagione di Marvel’s Daredevil

Alla luce dei primi 13 episodi, questa serie mi trova pienamente soddisfatto: le trame non sono scontate, i dialoghi sono sensati (il che è tristemente raro), tutti i personaggi, anche quelli secondari o temporanei, hanno una loro profondità, la cinematica è sempre appagante e le vicende dei cattivi coinvolgono non meno di quelle dei “buoni” (che tentano di essere tali, ma hanno tutti le loro ombre). Penso saranno contenti sia coloro che conoscono il fumetto, sia coloro i quali si avvicinano a questo personaggio per la prima volta.

Aggiungo che si vede, nell’ultima scena, il famigerato costume rosso, ma non sembra uscito tanto bene… Vedremo nella seconda stagione.

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