Galavant

Ho saputo dell’esistenza di Galavant solo un paio di settimane prima dell’uscita, che ho atteso con un misto di speranza e timore. Chiunque abbia sfogliato le mie Gesta di Brigastio sa ormai quant’io ami le sciocchezze in rima e questo format me ne prometteva tante…
Lascio le presentazioni al trailer ufficiale:
Mi sono gettato come un falco sulle prime puntate (in fin dei conti c’erano delle spade!) e devo dire che mi è capitato di ridere di gusto, ma non molte volte.
Il trailer vi brucia buona parte (e la parte buona) della prima puntata (ma ormai l’avete visto… sorry, avrei dovuto specificarlo prima), per cui ho voluto vedere anche la seconda e poi, per scrupolo, la terza e la quarta, prima di scrivere quest’articolo, tanto per non essere avventato.
L’idea della messa in scena da musical mi piace molto (se non altro è originale), ma la mia impressione è che, per una serie in cui le canzoni sono l’attrazione principale, non ci si siano impegnati poi molto: le musiche sono stantie e i testi sembrano spalmati a casaccio sulla melodia, con rime solo saltuariamente efficaci e un uso eccessivo dell’anacronismo linguistico d’effetto. Insomma non sono divertenti (speravo meglio).
Trovo meravigliosa l’idea del riassunto delle puntate precedenti in musica, cantato sull’aria principale, peccato le liriche sembrino zoppicanti come se le avessero scritte in fretta perché c’era da fare anche quello…
Mi ha divertito l’intermezzo coi pirati, nel quarto episodio (se anche voi amate Downton Abbey c’è una sorpresa) e ho trovato gustose alcune scene qua e là, ma niente più di questo. L’umorismo è spesso banale e tal volta volgare in modo noioso, e le gag sono sorprendentemente scontate per una serie odierna (il più delle volte sapete esattamente cosa i personaggi stanno per fare o per dire, e quindi non fa ridere), per cui non mi stupisce il calo di ascolti registrato già dalla terza puntata.
Ho visto Galavant
La mia opinione semi-finale (al netto di mezza serie) è che si tratti di una bella idea, sviluppata con superficialità. Continuerò a guardarla, ma solo perché le puntate sono poche e corte.
In sintesi: Mel Brooks senza il genio.
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